Partiamo dall’inizio… con le parole del primo cittadino della città, Giuliano Pisapia:
«Area C nasce anche per rispettare la volontà espressa dai cittadini milanesi durante il referendum del 12-13 giugno 2011, dove il testo del quesito numero 1, approvato dal 79,1% dei votanti, chiedeva:
“un piano di interventi per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità pulita alternativa all’auto, attraverso l’estensione a tutti gli autoveicoli (esclusi quelli ad emissione zero) e l’allargamento progressivo fino alla cerchia filoviaria del sistema di accesso a pagamento, con l’obiettivo di dimezzare il traffico e le emissioni inquinanti”
I risultati, a un mese dall’avvio di Area C, ci dicono che abbiamo imboccato la strada giusta. Il provvedimento nato per diminuire il traffico delle auto nel centro della città sta funzionando anche meglio di quanto avessimo preventivato, senza appesantire la circolazione fuori dalla Cerchia dei Bastioni. Ciò ha reso anche il trasporto pubblico più puntuale ed efficiente».
I dati raccolti da AMAT su Area C durante il primo mese dall’entrata in vigore del provvedimento, sono stati accolti con ampia soddisfazione dal sindaco ed il suo entourage, soprattutto per il considerevole calo del traffico:
- oltre 700.000 ingressi in meno nella Ztl Cerchia dei Bastioni calcolando una media di 40.000 accessi in meno al giorno, pari ad una riduzione dei transiti del 33%
- – 30% gli ingressi dei residenti
- – 18% gli ingressi dei veicoli di servizio
- – 47% gli ingressi delle auto private di non residenti
Il calo del traffico è più forte nelle prime due ore della mattina (7.30-9.30), momento in cui registra un -40%, con punte che sfiorano il -50%.
Di chi ne ha varcato i confini, il 50,4% è entrato in Area C solo una volta in tutto il mese contro lo 0,9% che vi è entrato tutti i giorni.
Per quanto riguarda i residenti:
- quasi il 30% dei veicoli registrati non è mai entrato nella Ztl Cerchia dei Bastioni
- un terzo è entrato al massimo per 2 giorni (valore che garantisce un numero di ingressi annuali inferiore ai 40 gratuiti)
- il 5% dei veicoli è entrato per almeno 15 giorni
Non solo auto in meno, ma anche più sicurezza sulle strade: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il tasso di incidentalità è calato del 51,75% all’interno di Area C.
Per quanto riguarda i mezzi pubblici, nel solo mese di gennaio in metropolitana hanno viaggiato 1 milione di passeggeri in più rispetto allo stesso periodo del 2011.
Alti anche i numeri di accesso al sito che dal giorno della sua pubblicazione ad oggi ha registrato 2.165.788 visite.
Sul fronte della riduzione delle emissioni inquinanti, i primi dati rilevati hanno consentito di stimare un -30% del Black Carbon nel particolato atmosferico rispetto al periodo pre-Area C.
MA…
partiamo sempre dall’inizio, dalle dichiarazioni del caro sindaco… quello che è stato chiesto ai cittadini di votare in occasione del referendum non abrogativo, ma solo consultivo, serviva giusto per ricavare alcune indicazioni sulla posizione dei cittadini rispetto a determinati temi promossi dal Comitato MilanoSiMuove mediante la raccolta di 24 mila firme. E Pisapia ci marcia.
Ve li ricordate i referendum? Erano 5…
- Il primo referendum, ridurre traffico e smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione di “ecopass” e la pedonalizzazione del centro, ha raccolto il 79,12% di sì contro il 20,88% di no.
- Il secondo, raddoppiare gli alberi e il verde pubblico e ridurre il consumo di suolo, ha avuto il 95,56% di sì contro il 4,44% di no.
- Il terzo, conservare il futuro parco dell’area EXPO, ha ottenuto il 95,51% di sì contro il 4,49% di no.
- Per il quarto, sul risparmio energetico e la riduzione della emissione di gas serra, i sì sono stati il 95,29% e i no il 4,71%.
- Il quinto, riapertura del sistema dei Navigli milanesi, ha registrato il 94,32% di sì contro il 5,68% di no.
Si trattava di quesiti dall’esito scontato ma…
da quando il sindaco di chiama Giuliano Pisapia, avete visto piantare alberi su incarico dell’amministrazione comunale, riconvertire gli impianti di riscaldamento di qualche edificio pubblico, navigato su qualche battello lungo uno qualsiasi dei navigli?
Il primo quesito ha trovato concreta applicazione: secondo i principi espressi dal sindaco e non dalla consultazione popolare, con 5€ al giorno puoi comprarti la libertà di circolare liberamente in centro e di inquinare.
Area C non è un’estensione del progetto Ecopass: l’area è sempre la stessa, nuova tariffa unica di 5 € per tutti, il divieto esclude i GPL fino a dicembre 2012 oltre qualche deroga ovvia e necessaria. Se per “estensione” si intende aumento della tariffa base del 66%, inclusione degli autoveicoli Euro4 che molti stanno ancora pagando… allora sì, ci siamo…
Parliamo (brevemente) di ECO-sostenibilità
Il cervellone Joshua, sorvegliato da agenti armati, è un gioiellino da 2,9 milioni di euro più una campagna promozionale stratosferica a cui aggiungere la dismissione di tutta la vecchia segnaletica Ecopass sostituita con quella della nuova Area C.
Già così si intuisce qualche spreco ecologico… ed economico.
C’è anche un investimento di 22 milioni di euro destinato alla mobilità su due ruote più i proventi che, con tono quasi sommesso – ahilui – il sindaco indica più come una conseguenza che uno scopo ben preciso: Area C renderà qualcosa che oscilla tra 31 e 34 milioni di euro annui… che verranno reinvestiti in 9 progetti che coinvolgono anche le periferie.
Trentaquattromilionidieuro, in un anno equivalgono ad oltre 26.600 pedaggi giornalieri… esclusi tutti quelli autorizzati che sono alcune migliaia, “soliti privilegiati” inclusi…
Vogliamo credere alla balla dell’eco-sostenibilità? Eccola…
Lo so, fa schifo come grafico ma la Provincia di Milano questo offre…
e chissà pure quanto ci costa.
Nell’Area C e a Città Studi, il PM 10 ha superato la soglia di guardia per 21 giorni consecutivi a febbraio. La rilevazione a Milano-Verziere ha invece restituito valori accettabili il 21 di febbraio “rovinando”, per così dire, la continuità…
MA CHE RAZZA DI DATI CI DA PISAPIA?
Attenzione: non è un bugiardo. Diffonde quelli che più gli fanno comodo ed elude gli altri, come tutti i politici e gli avvocati come lui.
Scommetterei un paio di tagliandi giornalieri da 5€ che, se qualcuno gli chiedesse spiegazioni a riguardo, ti risponderebbe che “senza l’Area C a quest’ora sarebbe peggio”.
Quindi su cosa fa leva veramente il comune, sul fatto che pochi possano permettersi di pagarsi l’immunità e quindi l’inquinamento generato è irrilevante perchè fondamentalmente potrebbe diminuire o al massimo restare lo stesso, oppure si è calcolato e deciso preventivamente di fare cassa prelevando un dazio da chi può permetterselo e soprattutto dalle tasche di chi non può evitare l’ Area C?
Concludendo questa parte, se “eco” sta ad ECONOMIA e quindi non a ecologia o ecosistema allora stavolta sì, ci credo! BRAVO SINDACO!
ATM, i mezzi pubblici
ATM, tasto dolente: nonostante l’aumento del biglietto portato a 1,5€, non ci sono investimenti tali da giustificarlo. La mattina sono da sempre “un carnaio” perchè chi li utilizza ha degli orari di lavoro da rispettare, gli studenti idem… e difficilmente ci trovi durante la giornata qualcuno che ha appena fatto un carrello di spesa e se la porta a casa con l’autobus.
Con Area C, Comune e ATM hanno messo in piedi un progetto da 9 milioni di euro per il 2012, coinvolgendo 13 linee e gli autoferrotramvieri che hanno chiesto e ottenuto più soldi: tanto paghiamo noi.
I mezzi pubblici hanno un grossissimo difetto: sono pochi, in ritardo, costosi? No: sono sporchi, anti-igienici ed inspiegabilmente nessuno se ne occupa. Toccherà magari a qualche cittadino rivolgersi alle ASL… soprattutto tra i pendolari, quelli che difficilmente possono rinunciare all’auto propria almeno fin dove è possibile passare al trasporto pubblico, pagando la benzina, il parcheggio neppure custodito e l’abbonamento ATM.
Da qualsiasi parte la si guardi, in ballo ci sono parecchi soldini mensili da destinare a nuovi dazi in cambio di poco o nulla nonostante le solite promesse…
Le proteste
Molti cittadini, tra coloro che avevano votato SI al primo dei cinque referendum consultivi, una volta apprese le modalità di gestione della congestion charge e sentendosi vessati dall’ amministrazione comunale, forte di quel 79,12% di SI come segno indiscutibile dell’ approvazione dei cittadini in merito, hanno cambiato idea a riguardo: tra loro sono migliaia i lavoratori dipendenti, artigiani, commercianti, residenti e non che oggi subiscono disagi pratici ed economici.
Le assemblee di zona ci sono state, alcune particolarmente calde, ma l’amministrazione comunale da una parte ascolta e dell’altra è irremovibile: “vediamo i primi 6 mesi come va, poi valuteremo”.
I residenti non sono più liberi di entrare ed uscire da casa propria come e quando vogliono, i commercianti hanno perso clienti in un momento già particolarmente difficile, tra chi accede in centro per lavoro e non per fare shopping c’è chi deve sostenere spese impreviste oggi non sempre sostenibili a cuor leggero.
In centro non ci sono solo le ricche boutique del quadrilatero della moda, i ricchi atelier del corso, sale da the, studi legali, banche, finanziarie e sedi di colossi multinazionali: ci sono i dipendenti da 1000 € al mese ed anche meno, ci sono gli uffici pubblici del comune, scuole, università, ospedali, il tribunale, laboratori artigianali…
Ci sono anche i mezzi pubblici, è vero, ma anche tanti pendolari che non possono rinunciare all’automobile per uscire all’alba di casa e rientrarvi la sera: i figli a scuola chi ce li porta, chi li va a prendere, chi si prende cura di loro?
In centro vivono tanti anziani che non sono miliardari e, se fortunatamente non necessitano di una badante a tempo pieno, vengono assistiti dai familiari in tutte quelle piccole cose della vita quotidiana come fare la spesa, pagare le bollette, accompagnarli, stargli accanto per non relegarli alla solitudine.
Ci sono casi di impatto sociale meno importanti ma ugualmente rilevanti: i parcheggi a pagamento ATM sono di fatto incustoditi, gli atti vandalici si sprecano, gli urti casuali pure, qualche auto viene presa di mira e prima o poi sparisce del tutto…
I mezzi pubblici, ad esempio quelli della linea 2 della metropolitana e quelli delle linee filoviarie 90-91, già ad occhio nudo lasciano intravedere lo stato di degrado igienico in cui versano: certo, la colpa è prima di tutto dei passeggeri ma intanto la realtà è questa.
Provocatoriamente ma non troppo, avendo alzato il prezzo dei biglietti, si dovrebbe provvedere in qualche modo, magari con la distribuzione contestuale all’obliterazione del titolo di viaggio di mascherine, guanti e sapone in gel antibatterico!
Ci sono anche i privilegiati fraudolenti, tanti e da anni… recita una battuta: “ci credo che a Milano sia impossibile guidare in mezzo a tutti sti handicappati al volante…”. Biondone mozzafiato fanno shopping da una parte all’altra del centro alla guida dei loro suv dotati di pass-disabili, figaccioni sfrecciano a bordo di berline extra lusso con lo stesso tagliando ben visibile, ne trovi persino sulle Smart dove non c’è posto nemmeno per una carrozzina delle bambole…
Chi ha fornito a costoro i pass-disabili e a che titolo?
Sono decine i casi registrati al Gaetano Pini, al Policlinico ed alla Mangiagalli di pazienti che si presentano in massa al pronto soccorso solo dopo le 19.30, quando decade la congestion charge: possibile che siano tutti avidi taccagni?
I benestanti ci sono ma di rado li trovi al pronto soccorso: con i soldi si può avere tutto e subito, senza file.
A riguardo, il Comune si è smarcato attraverso la stampa locale affermando l’esistenza di deroghe precise per ovviare a queste problematiche, sebbene nel sito dedicato www.areac.it si legga chiaramente:
Sono previste esenzioni per raggiungere il Pronto soccorso degli ospedali interni ad Area C?
L’accesso all’Area C è attualmente soggetto a pagamento anche se utilizzato per raggiungere il Pronto Soccorso degli ospedali all’interno della ZTL Cerchia dei Bastioni (compreso il Policlinico).
Il sito fornisce informazioni errate?
Un cittadino prende per attendibili le informazioni rilasciate dal Comune sul sito ufficiale oppure quelle contrarie rilasciate sui quotidiani?
Indurre il cittadino in confusione è un giochino sleale.
AREA C è un provvedimento iniquo, classista e vessatorio contro il quale è lecito esprimere civilmente il proprio dissenso, a condizione che l’interlocutore, il Comune Di Milano, si ponga nella condizioni di rimediare in tempi stretti laddove siano palesi le obiezioni.
Il nuovo referendum
Alcuni comitati stanno raccogliendo le firme per poter indire un nuovo referendum contro l’Area C o congestion charge che dir si voglia, stavolta non semplicemente consultivo ma abrogativo, non appena saranno raccolte le 30.000 firme necessarie che si prevede di ottenere prima dell’estate 2012.
Solo quando si tornerà a votare si potrà sapere come la pensano davvero i milanesi a riguardo. Purtroppo non potranno votare i non residenti che tuttavia lavorano in città. Ma non si può avere tutto…
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